DEFINIZIONI:
I Bonus e le Royalty erogati dal circuito DPAY, sono declinazioni dei c.d. Token, ovvero “gettoni” virtuali costituiti da un insieme di informazioni inserite all’interno del sistema blockchain [DPAY] (che ne garantisce l’unicità e immodificabilità), con diverse funzioni: conferire un diritto, realizzare una transazione o rappresentare in forma digitale un bene fisico. I'App DPAY, rappresenta il Wallet, ovvero il portafoglio online dove conservare e distribuire i c.d. Token.
Premessa:
Il nostro ordinamento interno non dispone ad oggi di una normativa specifica per regolamentare a livello civilistico-fiscale la generazione, l’utilizzo e lo scambio di token, così come non esistono ancora solidi orientamenti giurisprudenziali e di prassi.Il primo intervento dell’Amministrazione Finanziaria, infatti, risale al non lontano 2016, con la Risoluzione n. 72/E del 2016, e, ad oggi, si contano sporadiche risposte ad interpelli, incluse le ultime recentissime risoluzioni n. 507 e 508 pubblicate il 12 ottobre scorso, oltre al Provvedimento n. 176227 del 23/05/2022. In ambito giuridico la situazione non è diversa, essendo i casi trattati e giudicati numericamente poco significativi.Merita, in ogni caso, una menzione il DDL n. 2572, presentato in Senato il 30 marzo 2022, concernente “Disposizioni fiscali in materia di valute virtuali e disciplina degli obblighi antiriciclaggio”, attualmente ancora in fase di lavorazione ma che ci si attende possa contribuire a portare maggior chiarezza nella materia, disciplinando puntualmente le più comuni operazioni sui token. Nonostante l’esiguità del materiale a disposizione e la complessità della materia, è tuttavia possibile individuare alcune linee guida per gestire la fiscalità di talune operazioni effettuate su criptovalute e altre tipologie di token. L’emissione dei token non genera un ricavo, ma una mera movimentazione finanziaria, posto che la rilevanza ai fini delle imposte dirette si verificherà con l’effettiva cessione dei beni o dei servizi a fronte dell’utilizzo dei token. Pertanto sarà il successivo acquisto del bene o servizio mediante utilizzo del token a costituire operazione imponibile ai fini Iva.
Detenere valute virtuali e trasferirle non è rilevante per il Fisco.
Per quanto concerne la mera detenzione di valute virtuali in wallet e il trasferimento delle stesse da un wallet ad un altro, l’Agenzia delle Entrate ha adottato il condivisibile orientamento secondo cui tali operazioni non costituiscono fattispecie fiscalmente rilevanti. Tuttavia, con la risoluzione n. 437 del 2022, ha avuto modo di correggere il tiro, chiarendo che, se il wallet è detenuto presso un provider residente in Italia, le criptovalute ad esso riferibili non sono soggette alcun obbligo di monitoraggio.
Conclusioni:
Le transazioni del circuito DPAY riguardano esclusivamente la vendita di beni e servizi a titolo oneroso e pertanto i Partners venditori hanno l'obbligo di emissione della fattura esattamente come in una transazione con moneta legale. Va chiarito che nella fattura di vendita è corretto alla voce modalità di pagamento indicare "DPAY".